Preservare la stratificazione dei segni, lasciare traccia delle memorie e al contempo adattare con rispetto quell’organismo alla vita che vi scorrerà, come se fosse un essere vivente che ricomincia a respirare dopo anni di incuria, a volte di abbandono, è l’approccio di Sottostudio al tema della valorizzazione.
Ma c’è dell’altro. Siamo consapevoli che è la crisi dei rapporti di senso tra l’uomo e il suo ambiente
di vita che determina la fragilità e la perdita del costruito storico, che sia un edificio, un isolato, un centro storico, un complesso rurale di pregio, una testimonianze di archeologia industriale sopravvissuta, un paesaggio, un territorio.
Da qui l’importanza del progetto di valorizzazione che , lavorando a più livelli, intesse una trama di possibili esperienze, mette in relazione realtà esistenti e ne prefigura altre a venire.
Offrendo stimoli per la riappropriazione della memoria dei luoghi e del senso delle cose mette le basi per voli successivi, molto più ampi e potenzialmente capaci di generare molta più complessità relazionale e infiniti punti di ripartenza.
