Questo esempio riguarda una casa campidanese in terra cruda del 1800, già sottoposta ad un intervento di manutenzione straordinaria che l’ha parzialmente alterata. Purtroppo, capita spesso di riscontrare alterazioni (se non addirittura snaturamenti) causati da interventi poco attenti alla natura di questi delicati edifici storici. Il progetto di recupero non è ancora entrato nella sua fase realizzativa.
Dopo un attento studio della situazione, si è stabilito di intervenire per ripristinare, laddove possibile, e valorizzare i caratteri bioclimatici e biocompatibili tipici di queste costruzioni.
La lolla (portico) è ancora esistente. Il progetto bioclimatico prevede la possibilità di chiuderla con vetrate a pacchetto, completamente apribili, per consentire una maggiore protezione degli ambienti interni nella stagione invernale. In questo periodo, i raggi del sole, più bassi, riscalderanno l’ambiente, che funzionerà come una serra solare e avrà la capacità di scaldare anche le stanze adiacenti.
Nel corso del precedente intervento sono state inserite in copertura due finestre a filo falda; queste aperture creano un problema di irraggiamento diretto e quindi di riscaldamento interno nella stagione estiva, poiché sono rivolte a sud e non sono dotate di avvolgibili esterne. Inoltre, non hanno un comando elettrico per l’apertura e, data la grande altezza della copertura, non possono essere aperte manualmente per creare un riscontro d’aria. Si prevede di sostituirle con serramenti dotati di chiusure esterne di protezione e di comando a distanza per l’apertura e di aggiungere due serramenti analoghi, ma rivolti a nord, per beneficiare della luce fredda e priva di raggi solari diretti anche nella bella stagione.
La copertura è stata rifatta integralmente rispettando lo schema statico in opera (con orditura lignea e tavolato di abete) ma inserendo come isolante termico un pannello di polistirene espanso, che blocca il passaggio di vapore acqueo, limitando gravemente la capacità di traspirazione originaria dell’edificio. Il manto di copertura sembra essere stato fatto in modo da realizzare un’intercapedine ventilata, ma non è presente un colmo ventilato, pertanto la circolazione naturale dell’aria, principio sul quale si basa la copertura ventilata, è inibita. Purtroppo, intervenire sulla copertura per sanare i danni pregressi sarebbe stato troppo dispendioso; si è potuto soltanto tenere conto, nell’elaborazione del progetto complessivo, che la copertura ha perso i suoi caratteri originari.
Dal punto di vista della traspirabilità e dei caratteri ecologici e biocompatibili, con il precedente intervento sono stati integrati gli intonaci preesistenti con malte cementizie, sia all’esterno che all’interno. La malta cementizia ha caratteristiche non compatibili con le murature di terra cruda, poiché è un materiale non traspirante che, se viene a contatto con l’acqua, tende a trattenerla a lungo. A maggior ragione in presenza di umidità di risalita, anche lieve, gli intonaci cementizi aggravano la situazione, mantenendo le murature costantemente umide e causando la perdita di consistenza delle stesse. Si è previsto, pertanto, di rimuovere tutti gli intonaci cementizi in opera e di sostituirli, una volta asciugate le murature, con intonaci a base di pura calce idraulica, traspirante, ecologica, di produzione locale. Fortunatamente, al di sotto della recente pavimentazione di gres porcellanato, è stato possibile rinvenire il precedente pavimento di cementine esagonali che verrà recuperato. I proprietari hanno stabilito di voler conservare il pavimento così come è stato ritrovato, posato contro terra su un sottile strato di allettamento. Questo consentirà un contatto intimo con la terra dalla quale l’edificio si è sviluppato e ha un grande significato anche dal punto di vista energetico.
In questo intervento di recupero le scelte progettuali attente al contesto, la preferenza per materiali da costruzione compatibili con l’esistente e lo studio personalizzato dei pacchetti edilizi hanno consentito di rendere il progetto aderente agli obiettivi prioritari posti a monte dell’intervento, preservando ed incrementando i caratteri bioclimatici, ecologici e biocompatibili salienti tipici della costruzione.
